giovedì 2 agosto 2012

El desperado

1967, di Franco Rossetti. Con: Andrea Giordana, Rosemary Dexter, Piero Lulli, John Bartha, Franco Giornelli, Aldo Berti, Giovanni Petrucci.


Passato agli onori della cronaca (va beh, proprio agli onori magari no, diciamo che qualche appassionato ne ha sentito parlare) perchè citato da Quentin Tarantino come uno dei suoi spaghetti western preferiti, El desperado non è certo un capo d'opera, ma è un film godibile, che merita di essere riscoperto dagli amanti del genere. L'ennesimo esempio di un prodotto girato con due lire ma dai risultati certamente apprezzabili.
La pellicola rimanda alla visione corbucciana del genere (non a caso Rossetti è stato cosceneggiatore di Django), a partire dalla totale amoralità di quasi tutti i personaggi che si affacciano alla trama, i quali si muovono in un west violento e animato da iene senza scrupoli. Ma anche la città abbandonata, sinistra e quasi spettrale, il fango presente in gran quantità (ed in qualche modo "protagonista" nel corso deil duello conclusivo...) ed il finale con l'antieroe di turno che prende comunque la sua strada, dopo un parziale riscatto, agli occhi dello spettatore, nella parte centrale del film.
Andrea Giordana è davvero efficace nella parte del pistolero "all'italiana", ed è un vero peccato che sia stato utilizzato poco (o male) nel genere (penso a Quella sporca storia nel west di Enzo G. Castellari), perché la faccia, per quanto non eccedesse in espressività, era una di quelle giuste. Non è da meno l'antagonista Franco Giornelli, davvero bravo nelle vesti del villain principale.
Qualche piccola ingenuità (e qualche buchetto...) nella sceneggiatura fa un po' scendere il giudizio complessivo sulla pellicola, che comunque resta in larga parte positivo.
Il commento sonoro di Gianni Ferrio è assoluitamente pregevole.

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